Riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione: ecco cosa fare se ci si fa male durante l’allenamento

allenamento casa

Ti stai allenando a casa e magari ti sei fatta male? Può capitare se ci si allena da soli con l’obiettivo di fare in ogni allenamento qualcosa in più rispetto a quello che è ormai si è abituati a fare. Ma non è il caso di questi tempi di andare dal medico. Meglio fidarsi del consiglio di un personal trainer di esperienza. L’Isola del Benessere ha intervistato Stefano Lazzarini, personal trainer di III° Livello certificato presso FIPE/CONI e presso la Steiner Academy di Londra e ideatore del portale e ideatore della piattaforma fitness PtOnline, qui ci spiega cosa fare in caso di infortunio.

“Per definizione – ci spiega il personal trainer – qualsiasi forma di esercizio fisico ha insita in sé una piccola dose di rischio infortunio, intendendo per infortunio una contrattura, uno stiramento, una distorsione o più in generale tutti i dolori muscolari ed articolari particolarmente intensi”

Ma allora come possiamo intervenire senza scomodare il medico? “Con il RICE”, risponde Lazzarini.

Ma di cosa si tratta esattamente?  “E’ un semplicissimo protocollo d’intervento suggerito dalla Medicina dello Sport ed Ortopedica per arginare la reazione infiammatoria in caso di infortunio ed evitare che essa prenda il sopravvento.  R.I.C.E. è un acronimo inglese.

  • REST  (riposo)  –  Bisogna mettere subito a riposo completo la parte in questione, sia essa la caviglia, la spalla od il polpaccio. In fondo il dolore non è altro che la strategia che adotta il nostro corpo per impedirci di fare ulteriori danni muovendoci.
  • ICE  (ghiaccio)  –  Applicazione immediata di ghiaccio per periodi di 20-30 minuti ogni ora, per le successive 4 ore dal trauma. Il ghiaccio dovrà essere applicato in maniera uniforme e ricoprire un’ampia zona circostante l’area infiammata.
  • COMPRESSION  (compressione)  –  Ovvero pressione dell’impacco di ghiaccio sulla parte infiammata e fasciatura negli intarvalli tra un impacco e l’altro. La compressione, in un modo o nell’altro, deve comunque persistere per almeno le 24-48 ore successive all’infortunio.
  • ELEVATION  (elevazione)  –  Si raccomanda di mantenere la parte infiammmata al di sopra del livello del cuore, così da favorire il ritorno venoso ed evitare ulteriori accumuli di sangue.

Nella maggior parte dei casi l’applicazione del RICE è risolutiva. Se però entro 48 ore l’infiammazione, e quindi il dolore, non accennano a regredire… allora è proprio il caso di consultare il medico.

I tempi di guarigione completa sono comunque molto variabili e dipendenti dall’entità dell’infortunio. “Possono bastare pochi giorni nel caso di una semplice contrattura o anche qualche settimana nel caso di stiramenti e distorsioni. Di solito è sufficiente ascoltare il proprio corpo ed utilizzare un po’ di buonsenso per capire quando è il momento di ricominciare ad allenarsi normalmente”, spiega il trainer.

Una volta guariti completamente, ed appurato che non si è trattato di nulla di grave, non c’è motivo per non riprendere il proprio abituale esercizio fisico. L’errore più grande è quello di limitarsi troppo nei futuri allenamenti o peggio ancora smettere di allenarsi… per paura.

 

 

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