Che cos’è? A prima vista ricorda l’humus ma non ci sono ceci in questa salsa a base di melanzane arrostite, erbe aromatiche, limone, tahina (crema di sesamo).
Viene decorato con chicchi di melagrana e servito con pita e felafel.
Origine: noto in Europa anche come caviale di melanzane, è uno dei cibi medio-orientali più antichi: è tipico di Siria, Libano, Palestina, Egitto. La leggenda lo vuole nato in un harem (il nome vorrebbe dire “papà viziato“) ma più probabilmente l’etimologia arriva dall’arabo batendgen, melanzana.
Il valore nutrizionale: è saziante (grazie alle fibre della melanzana), ricco di calcio e grassi sani (grazie al sesamo della tahina) E sano: cuocere le melanzane aumenta il contenuto di polifenoli (sostanze protettive), mentre limone, erbe fresche e melagrana apportano vitamina C.
È buono se: l’affumicatura si percepisce ma non copre la freschezza degli altri sapori. Non deve essere troppo grasso al palato (è sufficiente 1 cucchiaio di tahina ogni 4 melanzane).
A casa provalo così: la ricetta cult e dello chef Yotam Ottolenghi: arrostisci sul gas o in forno quattro melanzane intere fino a quando saranno ben bruciacchiate. Lascia raffreddare, rimuovi la polpa e mescola con aglio, olio evo, succo e scorza di limone, sale pepe. Poco prima di servire incorpora un cucchiaio di tahina, prezzemolo e menta tritate. Guarnisci con chicchi di melagrana e servi. Trovi la ricetta completa su Jerusalem (Bompiani).