La dieta della trottola, un esperimento di Mindfulness a tavola

Non avrei mai pensato che una trottola potesse servirmi per imparare a mangiare meglio. Ma leggendo il bel libro “La dieta della mente felice” (Vallardi) scritto da Stefano Erzegovesi, psichiatra e nutrizionista, primario del Centro per i Disturbi Alimentari dell’Ospedale San Raffaele di Milano, ho scoperto un esperimento casalingo che ha come protagonista proprio questo giocattolo.

L’esperimento si fa a tavola. “Iniziate il vostro pasto e tenete vicino a voi la trottola e un piattino liscio, senza scalini”, scrive Erzegovesi. “Fate partire la trottola sopra al piattino, quindi prendete un boccone del vostro cibo e, finché la trottola gira, masticatelo con calma, lasciando che ogni sua molecola possa stimolare le migliaia di recettori che avete nella bocca, assaporandone gusto, temperatura, consistenza, e prestando attenzione a come cambiano man mano che masticate. Continuate a masticare, senza mandar giù il boccone e muovendo il cibo con la lingua su tutta la superficie della bocca. Quando la trottola si ferma, mandate giù il vostro boccone, che ormai sarà semiliquido”.

Come vi siete sentiti?

a. «Non ce l’ho fatta: dopo 3 secondi l’ho mandato giù».

È un’esperienza molto frequente: siamo talmente abituati a mangiare in modo automatico, che il tempo trascorso a gustare consapevolmente il cibo sembra tempo perso.

b. «Ce l’ho fatta ma, alla fine, che schifo quel boccone!»

È un’esperienza spiacevole ma molto istruttiva: può bastare il tempo di una trottolata – circa un minuto – per smascherare la «botta di gusto libidinoso iniziale» di un cibo raffinato, il cosiddetto bliss point, «punto di beatitudine», tanto studiato dall’industria alimentare per convincere il consumatore ad acquistare un certo prodotto.

c. «Mi sembrava di mangiare legno ma, piano piano, è diventato sempre più buono»

È l’esperienza più comune se, invece di cibi pronti e raffinati, mangiamo qualcosa di vegetale e ricco di fibre: all’inizio sentiamo il gusto dell’acqua, quindi del niente, e della fibra, quindi del legno o del cartone. Niente di particolarmente piacevole. Ma se continuiamo a masticare e lasciamo che il boccone stimoli tutta la nostra bocca, possiamo iniziare a sentire cose molto piacevoli: la freschezza di una nota acida, la persistenza di una delicata nota amara, la dolcezza di un carboidrato integrale che si sta lentamente sciogliendo sulle nostre papille.

d. «Dottore, va bene tutto, ma non vorrei metterci tre ore per consumare un piatto!»

È una giusta considerazione di buon senso: non usate la trottola per ogni boccone del vostro pasto. Usatela ogni tanto durante il pasto, quando avete la sensazione di cibi troppo buoni da subito o, al contrario, di cibi apparentemente senza gusto, oppure quando avete la sensazione di «mangiare senza neanche accorgermi di mangiare».

A volte, per capire cosa sta succedendo, basta semplicemente darsi tempo, un piccolo tempo.

 

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